Il termine ‘ageism’, tradotto letteralmente ‘ageismo’, è stato coniato dal gerontologo statunitense Robert Butler nel 1969 e fa riferimento ad una alterazione di sentimenti, credenze e comportamenti nei confronti di individui appartenenti a un gruppo di età differente dalla propria.
In questo caso, dunque, ciò che differenzia Noi dagli Altri è l’Età.
Sebbene in origine il termine indicasse esclusivamente la discriminazione nei confronti dei più anziani, oggi il suo significato si è ampliato, andando a coinvolgere anche giovani, adolescenti e bambini compresi.
VIETATO EVOLVERE
OPS!
Vietato Invecchiare
Partiamo dalle origini, quando il termine fu coniato focalizzando l’attenzione sulla dimensione della vecchiaia oggi tendenzialmente dipinta come una condizione di inesorabile declino fisico e cognitivo, di peso economico e sociale, di isolamento sociale e di asessualità.
La “gerontofobia”, ovvero la paura di invecchiare, è sempre stata uno dei principali motivi di discriminazione verso l’anziano.
L’idea di invecchiamento è infatti strettamente legata allo stereotipo di declino, tanto radicata nella nostra cultura da portarci a far corrispondere alla vecchiaia un’unica accezione, prettamente negativa.
Eppure noi “iniziamo ad invecchiare quando nasciamo”: l’invecchiamento riguarda dunque tutte le età.
In quest’ottica, allora, invecchiare non necessariamente è negativo, ma semplicemente naturale; e l’anziano non necessariamente racchiude in sé l’idea di malattia e di fragilità…
Una delle maggiori divulgatrici del fenomeno dell’ageismo è Ashton Applewhite, giornalista e attivista, autrice del libro ‘Il bello dell’età: manifesto contro l’ageismo’ (2017).
Nel suo manifesto, la Applewhite afferma che "l’ageismo è intrecciato al tessuto della vita, rinforzato dai media e dalla cultura popolare ad ogni livello, e raramente sfidato".
Invecchiare, infatti, è passato dall’essere un processo naturale, al divenire un problema sociale. Un processo che va scrupolosamente analizzato al fine di scardinare ogni stereotipo legato all’invecchiamento, dalla sessualità al declino cognitivo, dalla fragilità fisica alle discriminazioni sul posto di lavoro.
SCRITTO da: ERIKA BONFANTI
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