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chiarapalchetti

“People are happiest at the beginnings and the ends of their lives.”

Aggiornamento: 13 giu 2022

Quando una corrente si sta sviluppando, soffre ancora di scarsa visibilità e attraversa diverse materie di riferimento, ci si chiede come introdurre un tema così ampio e potente.

Pro Aging, combattere la discriminazione contro il pregiudizio sull’età.

Poi, nella fase di ricerca, si incontra il blog di Ashton Applewhite, che si apre con la frase “Le persone sono felici quando ha inizio la fine della loro vita” e subito a seguire viene presentato il suo libro This Chair Rocks, un “manifesto contro l’ageismo”.

Presentare la corrente che combatte l’ageismo non può che iniziare con Ashton, persona che antepone alla letteratura, alle correnti stesse e ai pregiudizi sull’età parole come curva U della felicità, il meglio deve ancora arrivare e molto altro ancora….











In questo breve articolo presentiamo persone come Ashton che nel mondo, ognuno per le proprie competenze e interessi, si spendono per combattere discriminazioni profonde e alle quali sembriamo tutti abituati e allo stesso tempo, come citeremo più avanti,a cui nessuno di noi può sottrarsi.


Partiamo con Nicola Palmarini, direttore del National Innovation Centre for Ageing (NICA).

Un video da guardare con attenzione, parole scelte con cura in occasione di un Talk Ted a Bolzano, lasciamo una frase con cui iniziare ad addentrarci in questo tema e fargli un pò di spazio dentro di noi…

Il futuro che non riesci a immaginare è il presente in divenire.



Il contatto intergenerazionale, tema toccato da Palmarini, divenuto progetto nell’approccio di Christian Maggiori, il suo pensiero critico in questa frase:


"Noi oggi creiamo la nostra discriminazione di domani"


Professore alla Scuola universitaria di lavoro sociale di Friburgo, Christian Maggiori, è uno dei pochi esperti di ageismo in Svizzera e sta conducendo vari progetti. In particolare, con il suo gruppo di ricercatori, sta sviluppando un programma di sensibilizzazione all'ageismo destinato a bambini di scuola elementare.

Il grande paradosso, è che "i nostri atteggiamenti ageisti creano un sistema di cui noi stessi domani saremo vittime. In altri termini, noi oggi creiamo la nostra discriminazione di domani".



Quando ci si lascia coinvolgere, senza assolvimento alcuno, ecco che si intravede l’essenza umana del concetto: Old Lives Matter, riprende in maniera chiara il più conosciuto movimento attivista internazionale, Black Lives Matter, originato all'interno della comunità afroamericana, impegnato nella lotta contro il razzismo, perpetrato a livello socio-politico, verso le persone nere.




Nel 2000 l’Unione Europea promulgava l’articolo 25 della sua Carta dei Diritti Fondamentali. In questo modo intendeva riconoscere e tutelare il diritto dell’anziano a condurre una vita dignitosa e indipendente e a partecipare alla vita sociale e culturale.

Old lives matter, “Le vite degli anziani contano”. È lo slogan della campagna internazionale di sensibilizzazione contro le discriminazioni rivolte agli over-60, promossa dalla Società Francese di Geriatria e Gerontologia (SFGG) e abbracciata da altre 42 organizzazioni provenienti da 29 Paesi, fra cui anche l’Italia.


La campagna è stata lanciata il 14 settembre 2020 con l’hashtag omonimo #oldlivesmatter e con la divulgazione di tre cortometraggi multilingue dellə registə Jean-Paul Lilienfeld, che raccontano “tre casi di razzismo ordinario e universale” per dimostrare quanto l’ageismo sia normalizzato, generalizzato e presente nella vita di tutti i giorni.





Il primo ottobre, in occasione della Giornata internazionale delle persone anziane istituita 30 anni fa dalle Nazioni Unite, il tema viene riportato al centro del dibattito pubblico. Alla luce dell’impatto che la pandemia ha avuto sulla popolazione over-60, si moltiplicano in tutto il mondo le iniziative per riflettere sulla condizione degli anziani e programmare interventi di sviluppo a tutela dei loro diritti.


Non è solo l’aspetto umanistico che ci guida nella ricerca di un attivismo Pro Aging anche la comunità scientifica, nell’ambito della medicina, esprime il suo interesse verso eventuali cambi di rotta. Quanti di noi, attraverso le proprie esperienze personali, hanno sentito frasi come “Ormai è vecchio, non lo curiamo” oppure ha assistito a diagnosi superficiali in base all’età del paziente? Noi sì e questo cambio di interesse da parte della medicina internazionale è un tema che vale la pena di essere scoperto.



Che cos'è l'eccellenza diagnostica per la persona anziana?

L'eccellenza diagnostica nella cura richiede la consapevolezza dei rischi di errori di commissione (sovratest e sovratrattamento) così come i rischi di omissione (mancanza di una diagnosi a causa di ipotesi errate o euristiche errate). Un approccio personalizzato alla definizione degli obiettivi di cura è auspicabile per tutti i pazienti ed è particolarmente importante per gli anziani.




E’ sufficiente avere coscienza di un problema per poter uscire di casa senza subire discriminazioni? Ci si sente liberi di vivere l’età che si ha, qualunque essa sia?

Scienza, letteratura, correnti di pensiero, tante le azioni, gli studi che possono sostenere una causa.

Ma la società in cui viviamo di cosa si nutre?

Che cosa viene notato maggiormente tra uno studio di ricerca e …..un capello bianco durante una première di gala?

In un mondo come quello in cui ci troviamo oggi, inevitabile non nominare chi con il proprio corpo e con le proprie trasformazioni ha creato miti da idolatrare e icone di stile per milioni di persone.

Ne citiamo a seguito alcune, Regine dell’intersezionalità, donne over 40 che si presentano in pubblico con la ricrescita grigia sui capelli.

Lo chiamavano 2022 ma se abbiamo bisogno di combattere anche attraverso questo (perché sì, ne abbiamo bisogno) allora noi votiamo la causa.

Salma Hayek, Andie MacDowell, Sharon Stone sono alcune delle donne che si sono esposte negli ultimi anni per combattere la discriminazione dell’ageismo e agevolare un pensiero di positività nei confronti del progredire dell’età.











PERENNIAL

Lungi dal generare caos, l’imprenditrice digitale Gina Pell ha deciso di adottare un nuovo lemma per offrire maggiore inclusione. La stessa ha scritto su The What: “I perennials sono persone curiose e sempre in fiore, di tutte le età, e che sono consapevoli di cosa sta accadendo nel mondo. Sono al passo con la tecnologia e hanno amici di ogni età”.




E si conclude con il cinema questa ricerca di fonti pro aging, non si tratta di proposte necessariamente impegnative ma lo scopo è proprio questo: adottare una mentalità in cui l’età non diventa materia pregiudizievole ma solo materia di narrazione, di sogno, di curiosità, di entusiasmo.


"Ancora donne, Quando l'amore non ha età", girato in dodici mesi dalle registe Stéphanie Chuat e Veronique Reymond con cinque protagoniste tra i 60 e i 75 anni.







L’Ageismo colpisce molte star. Sarah Jessica Parker, più conosciuta come la sex columnist Carrie Bradshaw della serie ‘Sex and the City ‘ è stata duramente criticata per il suo aspetto nel reboot ‘And just like that’ e ha contrattaccato’: Non ho scelta. Cosa devo fare? Smettere di invecchiare? Scomparire?”





L’elemento innovativo di Grace and Frankie è stato quello di portare all’attenzione dəl grande pubblico una storia che avesse per protagoniste due settantenni, aggiungendo ai temi della situation comedy classica tutte le problematiche inerenti all’avanzamento dell’età, nonché le gag su chi proviene da un’altra generazione ma cerca di adeguarsi ai tempi che corrono.


Dal punto precedente discende in modo diretto la caratteristica principale di Grace and Frankie: una nuova rappresentazione dei personaggi più anziani. E non si tratta solo di personaggi divertenti che strappano un sorriso o qualche lacrima. Parliamo proprio di temi come il sesso e l’amore in età matura, i bisogni del corpo femminile dopo la menopausa, la crescente sfiducia professionale nei confronti dei più anziani, la discriminazione sul luogo di lavoro.




"L'importante è il viaggio e non dove andrò". Katia Bernardi ci racconta proprio il 'viaggio', il percorso che le porta alla meta. Ci mostra anche come la collaborazione tra chi è memoria del passato ma non ha rinunciato al futuro (le funne) e chi il futuro se lo sta costruendo (il ragazzo che le aiuta nel trovare la soluzione) sia ancora vincente in questa società che tende ad annullarlo.



SCRITTO da:CHIARA PALCHETTI

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