In natura piante ed animali più o meno avvantaggiati dall'ambiente circostante, nascono, crescono, vivono la propria vita partendo da zero. Nessun seme riceve 10.000 ettari di terreno privato dove germogliare e servitori che gli portino l'acqua. Nessun lupo riceve 10.000 pecore da poter mangiare e servitori che se ne prendano cura fino all'ora del pasto.
L'umanità ha inventato un sistema diverso, basato sulle classi, sulla proprietà privata, sull'ereditarietà. Imperi, regni, dittature, democrazie, poco cambia da questo punto di vista. "Non esistono ricchi senza i poveri". Perché esitano delle classi più elevate è indispensabile che ci siano delle classi meno elevate. Nessuno sarebbe "ricco e potente” se non esistessero persone di classe inferiore che provvedano a pulire le loro case, curare i loro giardini, obbedire ai loro ordini, soddisfare i loro desideri. L'intero sistema in cui viviamo è fondato sullo sfruttamento dei molti per il beneficio dei pochi. Incredibilmente, il più delle volte funziona ed "i molti" vivono grati del poco che viene loro messo a disposizione. Il sistema ereditario che garantisce la conservazione di risorse naturali e di patrimoni da piccoli ad immensi, è la base del sistema di conservazione delle classi.
Quando in una società viene a mancare una indispensabile classe meno agiata, occorre generarla o crearla o importarla in qualche modo. Le discriminazioni sulla base di, etnia, nazionalità, lingua, cultura, religione, discriminazioni spesso concomitanti ed intersezionali, sono funzionali alla delimitazione di una classe, classe da distinguere, separare, opprimere, sfruttare, a vantaggio di classi più agiate.
In un recente passato la classe benestante del nord e centro Italia, aveva trovato la classe da sfruttare nella popolazione del sud Italia. La classe inferiore era ben definita e stereotipata ed era portatrice di caratteristiche distintive, linguaggio, cultura, miseria ecc. Con il passare del tempo lavoratori e lavoratrici immigrati al nord, generazione dopo generazione, avevano mitigato la loro inferiorità economica, la loro diversità culturale e linguistica, e non presentavano caratteristiche visibili ed immodificabili come il colore della pelle, che consentissero di continuare a considerarli "diversi da quelli del nord"; serviva una nuova classe da sfruttare, classe che questa volta è stata importata dall'estero. Milioni di nuovi lavoratori in competizione tra loro, da sfruttare, perché classi più agiate potessero continuare a godere dei loro benefici.
Ed ecco che, grazie alle nuove classi povere, tra l'altro queste ultime senza diritto di voto e quasi senza diritto di parola, anche una famiglia media può adesso permettersi di importare una badante dall'est Europa, un buon padre di famiglia può permettersi una donna in affitto a buon mercato, chi ha un'impresa può permettersi di sfruttare ed a volte ridurre in schiavitù, donne e uomini sulla soglia della sopravvivenza.
Ecco che si sono trovate nuovamente persone disposte a vendersi, anche fisicamente, a vantaggio di bisogni e capricci di classi più agiate.
le classi più agiate spesso affermano di volere maggiore equità sociale ma è un pensiero ipocrita, con maggiore equità sociale perderebbero quei privilegi di cui godono ed a cui non sono disposti a rinunciare. Dovrebbero rinunciare alla badante ucraina, alla stiratrice filippina, al giardiniere rumeno, alla prostituta nigeriana, all'idraulico polacco. Ed ecco che il razzismo, che in Italia "prima" spesso era concentrato contro chi proveniva dal sud Italia, lentamente si dissolve e viene sostituito dal razzismo e dello sfruttamento nei confronti "degli" stranieri" "dei neri", "dei mussulmani", "delle donne nere", ecc.
Più caratteristiche identificano le classi più difficile è cambiare di classe. Più caratteristiche penalizzanti gravano su una singola persona, maggiori conseguenze negative si subiscono e più difficile è migliorare la propria posizione.
In alcuni casi il sistema che viene creato riesce persino ad impedire che qualcuno possa pensare di passare da una classe all'altra, ad esempio il istema aristocratico laico basato sul "sangue blu" o il istema religioso delle caste.
Tra i tanti film in cui il tema della "CLASSE" è protagonista, vi suggerisco il film: "Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto" 1974, diretto da Lina Wertmüller, uno spaccato dei tempi che furono. Le vacanze in barca dei capitalisti bianchi del nord Italia, tra cui molti "benpensanti di sinistra", dove tutto il personale di servizio viene invece dal profondo sud Italia.
La protagonista Raffaella, è anche colei che ha affittato l'imbarcazione, dall'alto della sua classe agiata e dei suoi capricci, umilia e maltratta il personale; vorrebbe proteggere i paradisi naturali dalla "civiltà di massa". Cito dal film: "questo paradiso lo riempiranno di merda”, “un formicaio di cemento pieno di morti di fame". Ossia vorrebbe proteggere i paradisi naturali proprio da quella massa che lei insulta e maltratta e dalla quale però deriva la sua posizione di privilegio. Paradisi naturali che ovviamente dovrebbero rimanere accessibili, ma solo a lei ed a chi appartiene alla sua classe sociale.
Improvvisamente, per un insolito destino, le condizioni mutano...
La ricca ed arrogante Raffaella, si ritrova naufraga su un’isola deserta con il marinaio che maltrattava di più, il marinaio più politicizzato, quello che con maggiore fatica sopportava la sua arroganza.
Sull'isola i ruoli si capovolgono velocemente, il marinaio uomo, "maschio", forte, capace, si rende presto conto di non dover più obbedire ai capricci di Raffaella e prende il controllo della situazione. Raffaella, una donna, inesperta delle cose pratiche, incapace di procurarsi il cibo, fisicamente meno forte, deve adeguarsi e diventa lei serva e "schiava" del marinaio, viene maltrattata, umiliata, insultata e picchiata, poco a poco si adatta a questo suo nuovo ruolo fino ad essere addirittura grata al marinaio per tutto questo.
Una diversa situazione, un diverso contesto, un contesto in cui i privilegi ereditati ed accumulati non servono a nulla e dove viceversa sono utili forza, capacità di adattamento, abitudine alla sopravvivenza. Tanto basta per invertire i ruoli. Il marinaio oppresso diventa oppressore Raffaella, donna, diventa oppressa.
Prima la ricchezza la proteggeva dall'essere donna in una società maschilista, la proteggeva dalla sua mancanza di formazione per le cose pratiche e di forza fisica per affrontare situazioni estreme, adesso genere, forsa fisica e formazione inadeguata, alla nuova situazione, la trasformano in oppressa.
Per entrambi il cambio di ruolo è una scoperta ed anche una liberazione rispetto al ruolo in cui erano rinchiusi in precedenza.
Dall'isola alla fine verranno "salvati", molto rapidamente torneranno "prigionieri" dei loro ruoli precedenti.
Enrico R.
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